giovedì 24 novembre 2011

Idee “sinistre” a Palazzo

Che il mondo fosse pieno di cattivi maestri lo sapevamo, ma mai avremmo voluto che uno di loro diventasse vice-sindaco di Trieste. Cattivi maestri per pessimi studenti. Un coppia esplosiva. Dopo molti anni abbiamo capito che tutte le ore passate a scuola a seguire il corso di storia ed educazione civica sono state mal spese. Forse per qualcuno era meglio passarle a campeggiare in piazza; fatto sta che le regole del vivere civile valgono solo se non si vuole ottenere un bel nulla. È gravissimo che un Assessore, nonché vice-sindaco, cerchi di legittimare e regolarizzare chi fino ad oggi si è fatto spregio delle più elementari regole di civiltà, anche perché questo potrebbe dar vita ad un’escalation di comportamenti analoghi che getterebbe nella più totale anarchia la città. Ma è ancor più grave che questa persona abbia perso anche solo 1 minuto del suo preziosissimo tempo a trovare il modo di sanare un reato, quando probabilmente le priorità della città a noi, ma a quanto pare non per lei, sembrano essere assai diverse. Se fossimo stati noi od altri ad occupare un immobile sfitto? Probabilmente le cose sarebbero andate diversamente. I voti sono voti e di certo questa è una cosa che le è ben chiara. A questo punto quindi, chiediamo lo sgombero immediato dell’immobile di via del Sale, nonché le scuse dell’Assessore a tutti gli studenti e giovani lavoratori che ogni giorno vivono rispettando le regole, anche nei casi in cui probabilmente il sistema sembra indurci a intraprendere altre soluzioni. La sua è stata una profonda mancanza di rispetto verso tutti i giovani che, a questo punto, non possono che sentirsi presi una volta di più in giro da chi più che l’amministratore pubblico, di mestiere, sembra fare il parolaio. 

Un'Altra Gioventù

martedì 15 novembre 2011

CONTRO UN’EDILIZIA DI BASSA QUALITA’

Questa mattina una ventina di militanti del movimento Un’Altra Gioventù hanno organizzato un presidio di fronte all’Istituto Tecnico Industriale Alessandro Volta.
Lo slogan proposto sui volantini e sullo striscione affisso all’esterno dell’edificio scolastico è stato:  “contro un’edilizia di Bassa qualità”; un riferimento non casuale indirizzato alla Presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat ed all’incapacità della sua Giunta di dare risposte ai problemi degli studenti.
Tra le iniziative promosse da Un’Altra Gioventù vi è la proposta di realizzare un dossier stilato direttamente dagli studenti triestini sullo stato delle strutture cittadine da consegnare alla Giunta provinciale. Si auspica inoltre che la Presidente Bassa Poropat incontri in tempi celeri gli studenti per illustrare un piano di ristrutturazione
Nelle prossime settimane i ragazzi di Un’Altra Gioventù riproporranno l’iniziativa in numerose scuole superiori della città, a partire dal Liceo Classico Dante Alighieri e dall’Istituto Nautico.

Un’Altra Gioventù






venerdì 11 novembre 2011

Quando la democrazia non piace ai difensori della Costituzione

Una società senza regole è fatta di prevaricazioni, sfruttamento, repressione, anarchia; una sorta di stato di natura in cui il più forte comanda il più debole o i più numerosi le minoranze. Per questo le società moderne si sono date delle leggi, delle regole civili per la convivenza di tutti. Noi in Italia abbiamo la Costituzione che stabilisce libertà e limite all’esercizio della stessa. Limiti però che per alcuni sembrano non esistere. Come ogni anno sono arrivate le proteste di piazza. I temi? Sempre quelli: edilizia scolastica, diritto allo studio, crisi ecc…Tutto bene, più volte abbiamo detto che i temi posti al centro del dibattito politico sono effettivamente un problema. Le soluzioni che vengono proposte dagli stessi sono probabilmente peggio del problema stesso ma il discorso non è questo. Il punto qui è come tutta la protesta viene portata avanti: cortei non autorizzati, occupazioni abusive, insulti alle forze dell’ordine e quant’altro. E il problema di fondo è la visione democratica che alcuni gruppi (anarchici, no global, comunisti…) hanno: è lecito fare quello che gli passa per la testa perché, alla fine, si tratta di una causa “giusta”;e se la legge si mette di traverso allora è lecito violarla perché tanto la loro causa è nobile. I baluardi della Costituzione, insomma, iniziano a non riconoscersi più in quella carta che per anni (a parole) hanno difeso; e inizio a pensare che l’hanno fatto senza averla capita bene fino in fondo. E quindi la piazza, che è pubblica e di tutti, può essere occupata senza problemi; fortunatamente per gentile concessione l’hanno lasciata ad una manifestazione istituzionale autorizzata solo dopo l’intervento ripetuto del Sindaco. Come direbbe Fantozzi “com’è umano lei”. Sono riusciti a dirsi orgogliosi di aver sfasciato solo 2 scuole su 15 durante le occupazioni dell’altro anno. Che dire? Un trionfo!
Il problema è pensare che sia lecito prendersi una cosa fuori dai canali che la Costituzione ci ha dato. È una stortura inaccettabile della democrazia, un modo indubbiamente alternativo di intendere la libertà. Dicono di essere il 99% dei cittadini, ma di candidarsi in politica con un loro movimento non ci pensano neanche. Forse hanno paura della conta, o forse l’importante è fare casino. Come? Facendo quello che gli pare ovviamente, alla faccia di tutti coloro che seguono le regole di civiltà che governano la nostra società
Chiedono poi un centro sociale dove discutere e fare aggregazione. Ma non uno di quelli che già esiste, perfettamente gratuito e privo di sorveglianza (salvo il rispetto degli orari di apertura e chiusura); loro vogliono uno spazio dove fare, tanto per cambiare, quello che vogliono, quando vogliono e come vogliono. Una spazio libero e aperto (a tutti quelli che la pensano come loro) dove fare aggregazione (cioè propaganda). Insomma, dove fare politica senza dire di fare politica perché quella roba li è sporca, fatta di gente corrotta; magari da massoni al servizio di chissà quale multinazionale o lobby. Alternativi ma amanti del pensiero unico; contro l’omologazione di massa, ma omologatori per definizione.
Questi sono quelli che in questi giorni e nei prossimi promettono di “occupare tutto”. Difensori della democrazia e della Costituzione che hanno perso qualche lezione di educazione civica…forse impegnati a campeggiare in qualche Piazza a fare i pagliacci (nel vero senso della parola s’intende).

Francesco Clun – Un’Altra Gioventù

sabato 5 novembre 2011

Mancanza di rispetto per la storia d'Italia e la richiesta di un centro sociale: ecco chi sono gli indignatos

Probabilmente la Presidente della Provincia di Trieste ha fatto tanto per le scuole, ma noi studenti che la viviamo tutti i giorni la pensiamo in modo un po’ diverso. Crediamo che il miglioramento dell’edilizia scolastica l’abbia visto solo lei perché non sappiamo se sia normale che all’interno delle scuole piova, o si faccia lezione in corridoio usando dei separatori. Non sappiamo nemmeno se sia normale non avere le porte dei bagni o il riscaldamento!  Come detto la prossima settimana inizierà la mobilitazione di Un’Altra Gioventù che partirà prima di tutto con il dossier sulle incompiute della Provincia e sulla situazione delle scuole triestine. Una protesta alternativa a coloro i quali ieri, dopo essersi preso gioco delle istituzioni e degli studenti,  hanno deciso di prendere in giro i bersaglieri e, in data odierna, di insultare le Forze dell’Ordine, dando  ampio sfoggio di un’evidente mancanza di rispetto per la  storia d’Italia e della stessa città di Trieste.  Le stesse tematiche, condivisibili, sulle quali verte la protesta (edilizia scolastica, crisi e critica all’attuale sistema finanziario mondiale e questione abitativa) sembrano usate ad arte allo scopo di arrivare all’ottenimento di risultati che poco hanno a che fare con la risoluzione delle problematiche sopra citate; la richiesta di un centro sociale autogestito ne è l’emblematico esempio.  Un evidente segno, questo, di come la protesta sempre più stia perdendo di contenuti, diventando uno strumento da utilizzare per la rivendicazione di istanze totalmente slegate dai motivi della contestazione. Le stesse istanze che vanno a deridere e delegittimare l’onesta e, per certi versi, ingenua accondiscendenza che parte della popolazione ha avuto nei loro confronti. 

Un'Altra Gioventù 

mercoledì 2 novembre 2011

Loro a bivaccare..noi a (ri)costruire: da sempre dalla parte degli studenti!

A quanto pare le scuole c’entrano poco con la protesta. Dopo solo 3 giorni le richieste di coloro che stanno occupando Piazza Unità si sono allargate ad un centro sociale. Ovviamente pagato dai cittadini... A questo punto le considerazioni sono molteplici: la prima è che una protesta su temi che gli studenti, da destra a sinistra, sollevano da anni, e che riguarda l’edilizia scolastica, sembra diventato un argomento strumentale per ottenere ben altre cose da questa amministrazione. La seconda è che proprio su questi temi la Presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat, l’unica investita della questione, se n’è sempre lavata le mani scaricando su altri evidenti sue responsabilità; ci piacerebbe sapere cosa ha fatto per le scuole in questi  5 anni visto che la grande vicinanza agli studenti, probabilmente, c’è solo in campagna elettorale . La terza è che probabilmente il circo allestito in Piazza Unità debba spostarsi altrove visti i contenuti e i modi della protesta che oltre al centro sociale prevede, tra l’altro, l’autoassegnazione di case popolari; richiesta assolutamente irricevibile e che, francamente, facciamo fatica a comprendere. La questione abitativa è stato tra i primissimi punti che noi abbiamo sollevato chiedendo più volte la creazione anche a Trieste del Mutuo Sociale. Gli studenti che hanno a cuore il problema della scuola di certo non sono a bivaccare in Piazza Unità con bandiere che con la questione degli istituti scolastici hanno poco a che vedere. Per questo a differenza di chi occupa strumentalmente una piazza, usando i giovani per ottenere cose che con il bene comune e l’edilizia scolastica non hanno nulla a che vedere, noi iniziamo a preparare un dossier da sottoporre alla Presidente della Provincia, e chiedere allo stesso tempo che vengano convocate delle commissioni consiliari in tutte le scuole per valutare con gli studenti (quelli veri, non con gente prossima ai quarant’anni che bivacca in piazza) gli interventi prioritari e da programmare nei prossimi anni. La nostra generazione è stufa delle pagliacciate di chi usa la piazza per mistificare la realtà e ottenere ben altro che la risistemazione degli istituti scolastici.  Noi non ci accodiamo alla protesta, non ci faremo usare dai soliti noti per i loro fini personali, ma iniziamo a lavorare nelle scuole per risolvere concretamente il problema!


Un'Altra Gioventù